Superfood - Brassicacee

Brassicacee: le verdure sottovalutate che possono davvero cambiare la tua salute

Nel mondo della nutrizione naturale e della prevenzione, ci sono alimenti che spiccano per le loro straordinarie proprietà. Tra questi, un posto d’onore va sicuramente alle brassicacee, conosciute anche come crucifere: un gruppo di ortaggi che include cavolfiori, broccoli, cavoli, cavolo cappuccio, cavolini di Bruxelles, rucola, senape, rapa, crescione e molte altre varietà.

 

Queste verdure, spesso snobbate per l’odore o il gusto deciso, sono invece dei veri superalimenti, con potenzialità preventive e curative che la scienza sta sempre più confermando.

 

Perché le brassicacee sono così importanti?

Le crucifere non sono solo ricche di vitamine (soprattutto A, C, K), minerali come calcio, ferro, magnesio e potassio, ma contengono anche una classe di composti altamente attivi e funzionali: i glucosinolati.

I glucosinolati sono metaboliti secondari ricchi di zolfo, responsabili dell’odore caratteristico delle crucifere. Quando la pianta viene masticata, questi composti vengono trasformati grazie all’attivazione di un enzima chiamato mirosinasi. La degradazione dei glucosinolati produce isotiocianati e indoli, molecole con documentate proprietà:

- Antitumorali

- Detossificanti epatici

- Antiossidanti

- Antinfiammatori

 

 

Cottura e perdita di nutrienti: come preservarli?

Uno dei problemi principali legati al consumo delle crucifere è che la mirosinasi è termolabile, ovvero viene distrutta con la cottura. Eppure, è proprio quell’enzima che consente di attivare le molecole protettive.

Per evitare questa perdita, la naturopatia consiglia un semplice accorgimento: triturare, tagliare finemente o frullare le verdure prima della cottura, in modo da far partire il processo di degradazione dei glucosinolati prima dell’esposizione al calore.

In alternativa, è consigliabile consumarne una parte cruda ogni settimana, magari sotto forma di insalate con cavolo cappuccio, rucola o crescione.

 

 

Brassicacee e prevenzione dei tumori

Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato una ridotta incidenza di alcuni tumori (esofago, stomaco, colon, seno, prostata, polmoni) in soggetti che consumano almeno una porzione settimanale di crucifere.

 

Il loro potere chemioprotettivo si esplica anche attraverso:

- La detossificazione delle tossine ambientali e alimentari

- Il supporto alla fase 2 epatica (fase di coniugazione)

- La modulazione dei recettori ormonali, utile in caso di tumori estrogeno-dipendenti

 

Ma allora perché le mangiamo così poco?

Il gusto amaro, la consistenza e soprattutto l’odore sulfureo che si sprigiona durante la cottura spesso scoraggiano molti, adulti compresi. Nei bambini poi, il rifiuto delle brassicacee è molto comune.

In naturopatia si scoraggia sempre l’idea di forzare un bambino a mangiare un cibo non gradito: si crea solo avversione e tensione. Il segreto è sperimentare:

- Inserirle in vellutate con patate dolci

- Frullarle in pesti vegetali

- Tritarle in piccole dosi nei burger vegetali

- Cuocerle al vapore e saltarle con spezie profumate

 

 

Le brassicacee in un'alimentazione consapevole

Inserire queste verdure nella dieta in modo costante, anche solo una o due volte a settimana, può fare una grande differenza per il benessere intestinale, immunitario e ormonale.

Sono inoltre ideali nei regimi depurativi, nelle diete post-infiammazione e come parte di un percorso naturopatico personalizzato, soprattutto se si lavora su prevenzione oncologica, disintossicazione o riequilibrio metabolico.

 

 

Le brassicacee non sono solo contorni banali. Sono alimenti funzionali che dovremmo riscoprire e valorizzare, specialmente nell’alimentazione dei bambini. Educare il palato, fin da piccoli, a gusti diversi è una forma di prevenzione. E spesso, è solo questione di trovare la ricetta giusta.