Fitoterapia: la cura con le piante che dà fastidio all’industria farmaceutica
Hai mai sentito parlare di fitoterapia? Il termine viene dal greco e significa guarire con le piante. Una pratica millenaria, usata in tutte le culture del mondo prima che la medicina moderna decidesse cosa fosse “scientifico” e cosa no. Oggi sappiamo che molte piante contengono principi attivi potentissimi, con effetti reali e documentati da studi scientifici. Ma stranamente, nessuno te lo dice.
Perché?
Perché i principi attivi naturali non si possono brevettare. Nessuna multinazionale può avere il monopolio di un’erba che cresce liberamente in natura. E senza profitto... non c’è interesse. Così, dai primi del Novecento, con l’ascesa dell’industria farmaceutica, è iniziata una vera e propria campagna di screditamento delle medicine naturali, finanziata da colossi come Rockefeller e Carnegie, che hanno investito miliardi per controllare l’insegnamento medico e promuovere solo i farmaci di sintesi.
La medicina allopatica è diventata la norma. Veloce? Sì. Risolutiva? Non sempre. Spesso agisce sul sintomo, senza indagare la causa. E con una lunga lista di effetti collaterali che nessuno ti legge fino in fondo. La fitoterapia, al contrario, lavora con il corpo, non contro di esso. Ha un approccio più lento, ma anche più profondo e rispettoso.
Infusi, tinture madri, oli essenziali, decotti, capsule vegetali: le piante ci offrono soluzioni reali, spesso più efficaci e meno invasive. E no, non sono “rimedi della nonna”. Sono strumenti terapeutici che possono affiancare la medicina tradizionale o, in molti casi, ridurre il bisogno di farmaci.
Nel mio blog parliamo di questo. Di un ritorno alla natura che non è moda, ma necessità. Di scelte consapevoli, non imposte. Perché meriti di sapere che ci sono alternative. E che sono sempre esistite.
Hai dubbi, domande, o curiosità su un rimedio? Scrivimi. Qui si parla chiaro.
La vera rivoluzione è ricordarsi che guarire non deve sempre far arricchire qualcuno.