Libera di parlare, senza bavaglio: perché io, naturopata, posso dire quello che i medici, imbavagliati dall’albo, non possono nemmeno sussurrare

 

Nel mondo della salute, la libertà di parola è un bene raro e prezioso. Come naturopata, non sono iscritta a un albo professionale che mi impone un “bavaglio”, non rischio sospensioni o radiazioni se oso dire ciò che molti altri non possono neanche pensare. Questo mi permette di affrontare temi scomodi, criticare apertamente protocolli medici rigidi, denunciare conflitti di interesse, e soprattutto stimolare un dibattito reale e senza filtri su ciò che davvero significa prendersi cura della propria salute.

 

Non fraintendermi: il medico è fondamentale, soprattutto per la diagnosi precisa e per intervenire nei casi urgenti o gravi. Nessuno mette in dubbio il valore delle competenze mediche nel salvare vite o nel gestire emergenze. Ma quando si parla di salute intesa come equilibrio globale e prevenzione, troppo spesso i protocolli standardizzati, le linee guida imposte e l’industria farmaceutica dettano le regole senza lasciare spazio a personalizzazioni o alternative.

I medici spesso si trovano in un sistema rigido, in cui devono obbedire a ordini, protocolli e normative che li limitano, mettendo a rischio il loro stesso lavoro se si allontanano troppo dal percorso prestabilito. Questa costrizione rischia di soffocare la verità e di nascondere approcci più naturali, meno invasivi, e più attenti alla persona nella sua unicità.

 

Io, come naturopata, ho il privilegio e la responsabilità di poter parlare liberamente. Posso spiegarti cosa si nasconde dietro la fredda burocrazia medica, quali sono gli interessi che influenzano certe scelte, e soprattutto posso aiutarti a capire che non è mai troppo tardi per scegliere di ascoltare il proprio corpo e cercare soluzioni che rispettino la tua natura.

 

La medicina tradizionale e la naturopatia non devono essere in competizione, ma in dialogo. È fondamentale riconoscere il ruolo del medico, ma è altrettanto importante che tu, paziente, non accetti mai passivamente una cura o un protocollo senza aver compreso appieno tutte le implicazioni. Mai sottovalutare il potere delle seconde opinioni, della ricerca personale, e della consulenza da professionisti che sanno guardare oltre le linee guida rigide.

Ti invito a essere protagonista della tua salute, a informarti, a non temere di mettere in discussione “ciò che si è sempre fatto”. Solo così potrai evitare di diventare un semplice numero in una catena di prescrizioni, e iniziare a vivere davvero in equilibrio, con consapevolezza e libertà.

 

Perché io non ho da tacere, ho da scuotere. E questo è solo l’inizio di un percorso che voglio condividere con te.